Concetto di macchina in “Affinità elettive” di
Goethe
Per definizione la “macchina” è un dispositivo
che, consumando una risorsa, varia l’ordine o lo stato di un sistema. Il
dispositivo, inoltre, è considerato un artefatto (non presente in natura) ed in
grado di compiere una funzione. Nell’istante in cui per compiere tale funzione
è necessario utilizzare una risorsa allora il dispositivo viene definito “macchina”.
Le vicende amorose dominano nella trama delle Affinità, in cui il matrimonio apparentemente stabile tra Edoardo e
Carlotta, viene turbato dall’arrivo di Ottilia – la giovane figlia di un’amica
di Carlotta ormai scomparsa e che vive in collegio con la figlia nata dal primo
matrimonio di Carlotta – e del Capitano, un grande amico di Edoardo.
Riferendosi alla definizione di macchina, nel
libro è possibile identificare la “Macchina dell’amore” intrecciata alla “macchina
del Destino”, che porta a spostare gli equilibri alla base del matrimonio tra
Eduard e Charlotte, definito da quest’ultima
nel Capitolo 1 nel modo seguente:“Tu hai
insistito perché ci unissimo subito; io in un primo momento non ho acconsentito
perché, pur essendo noi più o meno della stessa età, io, come donna, ero certo
invecchiata più di te, che sei un uomo. Tuttavia, infine, non me la sono
sentita di negarti quella che sembravi considerare la tua sola felicità. Hai voluto,
al mio fianco, riprenditi da tutte le traversie sofferte a corte, durante il
servizio militare e i viaggi, rassegnarti, goderti la vita: però con me
soltanto”.
Il concetto di macchina è possibile trovarlo
nella definizione stessa che l’autore usa per il concetto di Affinità elettive,
al capitolo IV durante una discussione tra Eduard, Charlotte, Ottilie ed il
capitano. L’affinità elettiva tra due persone è infatti definita come la
affinità chimica tra due elementi legati tra loro. Tale legame non si spezzerà
mai a meno di una forza o fattore esterno che determino la rottura del legame.“Diciamo affini quelle sostanze che ,
incontrandosi, subito si compenetrano e si influenzano vicendevolmente. Quest’affinità
è particolarmente spiccata negli alcali e negli acidi che, quantunque opposti o
forse proprio per questo, e cioè perché sono opposti fra di loro, si cercano e
si afferrano nel modo più risoluto, si modificano e formano insieme una nuova
sostanza. Pensiamo solo alla calce che manifesta una grande inclinazione per
tutti gli acidi ovvero una decisa voglia di unirsi a loro”.
“Mi
lasci dire,” dichiarò Charlotte, “ che quando lei chiama affini quelle sue
strane sostanze, la loro non mi appare tanto un’affinità di sangue, quanto un’affinità
di animo e di spirito. Ed è su questa base appunto che possono nascere fra le persone delle vere amicizie veramente
significative: perché sono le qualità opposte a rendere possibile una più
intima unione”.
Nel libro, invece, molti sono i concetti
riguardanti la “Macchina dell’amore” e la “ macchina del destino”, che portano
a descrivere come si intrecciano le vite dei 4 protagonisti. Di seguito sono
riportate alcune citazioni:
- Dodicesimo capitolo
“ Perché
l’amore è siffatto da ritenere di aver egli soltanto ragione e che tutti gli
altri diritti debbano svanire al suo cospetto”.
- Tredicesimo capitolo
“le
poche volte che riusciva a parlare brevemente con Ottilie, non si limitava ad
assicurarle il suo amore, ma si lamentava anche di sua moglie e del capitano. Non
si accorgeva che era proprio lui, con il suo attivismo, a causare il progressivo
esaurirsi delle risorse finanziarie e, pur avendo acconsentito al secondo
accordo, avendolo anzi egli stesso provocato e reso necessario, rinfacciò
aspramente a Charlotte e al capitano di
agire in quella faccenda in violazione del primo accordo. L’odio è partigiano
ma l’amore lo è di più.”
- Tredicesimo capitolo
“
Ottilie, sorretta dalla sensazione della propria innocenza, va incontro alla
desiderata felicità, vive solo per Eduard. Rafforzata in ogni sua buona qualità
dall’amore per lui, più allegra per amor suo in tutto ciò che fa, più aperta
verso gli altri, si sente come in un paradiso in Terra. E così proseguono tutti
insieme, ciascuno a suo modo, la vita di ogni giorno, pensandoci e non pensandoci;
tutto sempre andare per il solito verso, esattamente come anche nei casi più
gravi, quando tutto è in gioco, si continua a vivere come se nulla fosse.”
- Diciottesimo capitolo
“il
destino mio e quello di Ottilie non sono separabili e quindi non falliremo.
Guardi questo bicchiere! Vi sono incise le nostro iniziali. Uno che stava
allegramente giubilando l’ha gettato per aria: nessuno avrebbe dovuto berci, si
sarebbe dovuto infrangere sul terreno sassoso e invece è stato preso al volo. Me
lo sono fatto ridare a caro prezzo e ora lo uso per bere ogni giorno, per
convincermi ogni girono che sono indistruttibili tutte le relazioni deciso dal
destino”.
- Quattordicesimo capitolo
“Ci sono
cose che il destino persegue con caparbietà. Inutilmente la ragione e la virtù,
il dovere e quanto c’è di sacro si studiano di sbarrargli la strada. Avvenga quindi
ciò che egli ritiene giusto anche se a noi giusto no appare ;è lui a imporsi
alla fine , qualunque cosa noi si faccia